Emergenza Covid-19 – Scelta l’App per il tracciamento dei soggetti Positivi, operativa con l’inizio della Fase 2, ma non sarà obbligatorio usarla

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Roma – (di Alessandro La Spina) Si chiama “Immuni” l’app scelta dal Governo per tracciare gli spostamenti degli individui risultati positivi al Covid-19, con l’obiettivo di ricostruirne la cronologia e, di conseguenza, i potenziali contatti avuti con altre persone. Il sistema di tracciamento sarà disponibile con l’avvio della Fase 2, durante la quale gli italiani riacquisteranno una relativa mobilità, a partire dai primi di Maggio. L’applicazione, sviluppata a titolo gratuito dalla Bending Spoons SpA, con sede a Milano, è stata scelta dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e da quello della Salute, tra 319 proposte pervenute negli ultimi giorni ed esaminate da un gruppo di lavoro formato da 74 esperti. Al suo processo di individuazione hanno partecipato, fornendo pareri tecnici, anche l’AGCM, l’AGCOM e il Garante della Privacy. Non sappiamo ancora molto riguardo al suo funzionamento, al di là del fatto che sfrutterà la tecnologia Bluetooth e che sarà possibile creare, grazie ad essa, una sorta di “diario clinico” in cui l’utente viene chiamato ad annotare i dati relativi alle proprie condizioni di salute compatibili con la presenza del Covid-19. È previsto, inoltre, che l’app venga scaricata dagli Stores di Google ed Apple in maniera del tutto gratuita e su base volontaria. Nessun obbligo, dunque, da parte dei singoli. Rimane, comunque, acceso il dibattito relativo ai problemi che la sua adozione suscita in ordine alla salvaguardia della vita privata. A dissipare, in parte, tale scetticismo, è intervenuta una nota del Ministero per l’Innovazione Tecnologica, secondo cui «Il codice sorgente del sistema di contact tracing sarà rilasciato con licenza Open Source MPL 2.0 e quindi come software libero e aperto (perciò, consultabile pubblicamente)L’applicazione non dovrà accedere alla rubrica dei contatti del proprio telefono, non chiederà nemmeno il numero e non manderà SMS per notificare chi è a rischio. Inoltre sarà necessaria l’integrazione delle indicazioni e dei protocolli sanitari stabiliti dal Ministero della Salute e dalle autorità sanitarie. L’applicazione si baserà sull’installazione volontaria da parte degli utenti e il suo funzionamento potrà cessare non appena terminerà la fase di emergenza, con cancellazione di tutti i dati. L’app non conserverà i dati relativi alla geolocalizzazione degli utenti, ma registrerà esclusivamente i contatti “pseudonimizzati” di prossimità rilevati mediante la tecnologia bluetooth low energy». Con riguardo alla custodia delle informazioni sensibili, verrà molto probabilmente scelto un sistema “decentralizzato”, voluto anche da Google e Apple, il quale non richiede la loro confluenza in un server unico, con migliori garanzie per la tutela della privacy. Ma nonostante le precisazioni di rito, rimane più di un dubbio sulla opportunità di utilizzo di questa applicazione (che ha suscitato anche una richiesta di approfondimenti da parte del COPASIR), e, soprattutto, sulla sua efficacia ai fini del contenimento dei contagi. Sul primo fronte, fa infatti discutere la presenza di soggetti stranieri nell’azionariato della Bending Spoons, che vede la partecipazione al capitale della società, seppur per una quota di minoranza, della famiglia Pao Cheng, proveniente da Hong Kong, (mentre tra i proprietari italiani risulta anche la H14 SpA, facente capo ai figli di Silvio Berlusconi). Dal punto di vista della sua incisività nella ricostruzione dei movimenti di un soggetto positivo al virus, si ritiene che, a tale scopo, sarebbe poi necessario il suo scaricamento da parte di almeno il 60 – 70 % della popolazione. Considerata la non obbligatorietà d’uso, non è detto che queste percentuali siano, quindi, facilmente raggiungibili.

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