Il “No” alla mafia nel nome di Falcone e Borsellino, da parte di mons. Michele Pennisi

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Monreale – Parole forti, chiare inequivocabili e a tratti profetici quelli pronunciate da mons Michele Pennisi Arcivescovo di Monreale e guida spirituale del “Parlamento della legalità internazionale” nella chiesa di San Castrense che subito hanno fatto il giro d’Italia.  Parole che sono entrate nel cuore di chi la lotta alla sub cultura dell’odio della violenza e dell’indifferenza la fa veramente nella quotidianità e solo per amore a costo zero come il Parlamento. Mons Pennisi è stato deciso nel dire no all’antimafia dei professionisti e della retorica e si a quella vissuta nella quotidianità nella verità e nella coerenza in richiamo ai principi del Vangelo. Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco incassano così un grande abbraccio da un vescovo in prima linea contro ogni forma di sub culturale di violenza e da tanti uomini delle forze dell’ordine presenti davanti la sede di presidenza del parlamento della legalità internazionale e da sindaci arrivati dai paesi della provincia palermitana. Il generale di corpo d’armata Carmine Lopez generale interregionale dell’Italia sud occidentale della guardia di finanza e Presidente onorario del parlamento della legalità internazionale ha proclamato in chiesa la preghiera a Maria Stella del mattino e mons Pennisi l’ha controfirmata. Un drappo con i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino adesso attira l’attenzione dei passanti in via venero 30 a Monreale mentre il vice presidente Salvatore Sardisco legge il messaggio arrivato da Palazzo Madama a firma Maria Elisabetta Casellati. Nicolò Mannino presidente del parlamento della legalità internazionale ringrazia tutti e ridà appuntamento al cinque settembre per il convegno nazionale del Parlamento della legalità internazionale che già registra presenze istituzionali e non solo di alto profilo sia ecclesiale che governativo. Mons Pennisi ha ragione. I plauso e l’incoraggiamento alla grande famiglia del “Parlamento della legalità internazionale” è meritato e d’obbligo.

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