Taormina – Accordo per le opere accessorie al raddoppio ferroviario, tutto da rifare. Lo ha deciso il consiglio comunale al termine di una estenuante riunione del civico consesso che ha visto come protagonista il sindaco, Cateno De Luca. Il primo cittadino dal punto di vista squisitamente politico ha rispedito al mittente quanto segnalato dal consigliere comunale, Marcello Passalacqua, che ha additato l’atteggiamento del primo cittadino divisorio anche nelle famiglie cittadine. Ma vi sono state anche decisioni importanti. “Il civico consesso – ha spiegato l’esperto del primo cittadino, Massimo Brocato, autore di un lungo intervento in seno all’assemblea cittadina – ha annullato all’unanimità la convenzione con le Ferrovie dello Stato che avrebbe dovuto realizzare i tapirulan per i viaggiatori dalla futura stazione ferroviaria di contrada Sant’Antonio fino alla cosiddetta area della Madonnina e poi al parcheggio Lumbi. Si tratta di un progetto che non prevede l’arrivo, ad esempio, alla via Fontana Vecchia, quindi al centro storico, e soprattutto i costi di gestione e manutenzione di questo sistema di trasporto sarebbero a carico del Comune di Taormina che non potrebbe sopportare le spese di un tale complesso. La delibera di annullamento prevede appunto un ulteriore colloquio con le ferrovie per affrontare questo ed altri aspetti che riteniamo fondamentali”. Insomma un accordo che è stato considerato insostenibile da parte di Taormina che punta ad aggiustamenti da non sottovalutare. Ma il civico consesso ha avuto altra “carne al fuoco”. “Sette ore di consiglio comunale per approvare la svolta per Taormina – ha commentato dal canto suo il sindaco, Cateno De Luca – non solo il bilancio di previsione 2024/2026 ma anche i bilanci delle partecipate per la prima volta conciliati con quello del comune di Taormina. Tra le delibere approvate anche la costituzione della fondazione “Taormina in the Word” e la modifica della statuto dell’Asm per avviare le procedure di gestione diretta del servizio di raccolta dei rifiuti. L’approvazione, infine, della transazione con Impregilo dal valore di 23,5 milioni di euro e la revoca, appunto, della delibera che stava consentendo ad Rfi di sfregiare Taormina”. Si vedrà nei prossimi giorni se le ferrovie dello Stato potranno intraprendere un percorso diverso sulla questione dalla quale dipende il futuro di Taormina.