Emergenza Covid-19, superato il milione di casi a livello mondiale, Europa continente più colpito, Spagna supera Italia

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Madrid – (di Alessandro la Spina) La pandemia da Covid-19 dilaga a livello planetario. E lo fa velocemente ed in maniera inesorabile. Secondo quanto riferisce uno studio americano della John Hopkins University, nelle ultime 24 ore è stata superata la soglia psicologica di un milione di contagiati, mentre le persone morte in tutto il mondo sono oltre 53000. Nessuna area del pianeta, con la sola eccezione dell’Antartide, è stata risparmiata dal virus e l’Europa si pone al vertice di una triste classifica nella quale risulta essere il continente il più colpito. Alla drammatica situazione che si vive nel nostro paese si affianca il difficile momento della Spagna, che nella giornata odierna ha superato l’Italia quanto a numero di persone infette. In Germania si registra un balzo in avanti nel numero di casi positivi, convincendo il governo federale ad estendere fino al 19 Aprile le misure di contenimento in vigore. Nella regione francese dell’Île-de-France, la capacità di tenuta del sistema ospedaliero è messa a dura prova, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di letti in terapia intensiva. Persino in Russia, paese che sembrava quasi fosse stato “esentato” dal Covid-19, il presidente Putin ha dovuto prorogare alla fine del mese la sospensione delle attività lavorative ed economiche non essenziali. Fuori dall’Europa sono gli Stati Uniti a preoccupare di più in questo momento, con quasi 245mila contagiati, più di ogni altro paese al mondo, tanto da far dichiarare al Presidente Trump l’intenzione di procedere, d’ora in avanti, all’effettuazione di centomila test giornalieri sulla popolazione americana. Il principale focolaio del Paese continua ad essere rappresentato dalla città di New York. Migliore, invece, la situazione in Canada, con poco più di 11mila casi e 138 morti, ed in America Latina, dove è stata superata la soglia complessiva dei 20mila positivi al virus. Venendo a parlare del continente asiatico, torna a crescere la tensione in Cina, con la scoperta di nuovi casi importati dall’estero a cui si unisce la minaccia rappresentata dagli asintomatici. Nella provincia dell’Hubei, quella di Wuhan per intenderci, si torna a chiedere ai residenti di non uscire se non per motivi di grande necessità. In Corea del Sud è stata raggiunta la cifra di diecimila contagiati, mentre l’India ha deciso di mettersi in quarantena, nel tentativo di limitare l’effetto dirompente che il virus avrebbe sul suo fragile e quanto mai inadeguato sistema sanitario. In Oceania la situazione di maggior rilievo è rappresentata dall’Australia, con oltre 5mila casi, dove sono stati adottati provvedimenti che limitano gli incontri pubblici e previste sanzioni per chiunque esca da casa senza un valido motivo. Il Queensland, la Tasmania e i territori del Nord hanno chiuso i loro confini ai viaggiatori. E l’Africa? Stando a quanto si apprende dalle fonti ufficiali, la diffusione del virus non ha ancora raggiunto livelli paragonabili ad altre zone del mondo, ma il Continente Nero rappresenta una vera incognita riguardo all’impatto che il Covid-19 potrebbe avere sulla popolazione. In queste ore proprio la Cina, paese detentore, nell’area, di rilevanti interessi geopolitici ed economici, sta inviando aiuti umanitari con l’obiettivo di scongiurare ciò che si verificherebbe se i paesi africani venissero lasciati da soli a combattere una guerra sicuramente impari, considerata la scarsa organizzazione dei loro sistemi sanitari. Tra i filantropi che hanno deciso di dare un contributo risalta il nome del miliardario Jack Ma, patron di Alibaba, grazie a cui è stato possibile far giungere ad Addis Abeba, con diversi voli chargo, cinque milioni di mascherine, un milione di test diagnostici e 40mila tute protettive. Corpose anche le donazioni della multinazionale cinese Huawei, che ha inviato materiale sanitario ai governi di Tunisia, Sudafrica, Zambia e Kenya.

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