Taormina – (di redazione) “La Guardia medica può impiegare a volte ore per arrivare da Castelmola nella frazione di Trappitello e non, ad esempio, dalla vicina Gaggi”. Il problema viene sottolineato dal responsabile della sezionare sanitaria dell’associazione Aiace, sodalizio che si occupa delle problematiche dei consumatori, Gaetano Campisi. Quest’ultimo da tempo si batte per la vivibilità e dei servizi nel principale borgo cittadino. La problematica sollevato da Campisi che viene confermato, al momento, comunque non in maniera ufficiale, anche degli ambienti ospedalieri. In sostanza negli anni passati a Taormina, poiché sede dell’ospedale “San Vincenzo”, non vi è la disponibilità di una guardia medica. Il risultato, stando alle rimostranze, è una difficile interpretazione di come potrebbe agire la guardia medica su un territorio davvero difficile da organizzare anche perché estremamente complicato. La Guardia medica più vicina infatti si trova a Castelmola che dovrebbe agire, appunto, sulla lontanissima Trappitello. “Dal borgo collinare – dice Campisi, confortato da una conoscenza del territorio – soprattutto in Estate, potrebbero essere necessari anche due ore per raggiungere la frazione taorminese. Un lasso di tempo questo che lascerebbe anche per tanto scoperta la stessa postazione”. Ma le soluzioni sono, ovviamente dietro l’angolo, basta avere, secondo Aiace dimestichezza del territorio. “Per quanto riguarda Trappitello – sostiene Campisi – basterebbe fare intervenire la guardia medica di Gaggi che è ad un tiro di schioppo dalla frazione taorminese”. Ma la questione territoriale degli interventi riguarda, ad esempio, anche la frazione marina di Mazzeo che potrebbe essere accorpata alla vicina Mazzeo invece da dipendere da una Castelmola spesso lontana a causa del traffico. Soluzioni queste, comunque, già sperimentate, con successo, al tempo del sindaco, Mauro Passalacqua. “Adesso sembra – prosegue Campisi – ci sia una certa resistenza ad effettuare un piano efficace da parte dei vertici dell’Asp. Ci batteremo per ottenere una organizzazione delle guardie mediche che sia maggiormente rispondente alle esigenze del territorio”. Si cercherà, dunque, di sensibilizzare i vertici dell’Asp con il testa il dirigente, Paolo La Paglia, a questa problematica sicuramente importante. Si tratterebbe, in effetti, di un ritorno ad un passato prossimo quando al di là dei confini territoriali veniva considerata la reale dislocazione delle guardie mediche. Il tutto viene effettuato per garantire una maggiore efficienza di un servizio considerato essenziale.