Roma – (Di Alessandro La Spina) I paesi dell’Unione per il Mediterraneo, organizzazione che riunisce gli Stati UE e le 15 nazioni della sponda meridionale ed orientale del Mare Nostrum, decidono di intensificare la loro collaborazione nel settore della “economia blu”, con azioni volte ad affrontare le principali sfide ambientali degli ultimi anni e la ripresa post-covid. È quanto emerge dalla dichiarazione finale adottata congiuntamente al termine di una riunione tenutasi lo scorso 2 Febbraio, sotto la co-presidenza dell’Unione europea e del Regno di Giordania. Alla stesura del documento hanno contribuito più di 100 esperti, determinati a fronteggiare l’impatto negativo di alcuni fenomeni climatici in atto nella regione, caratterizzata da un riscaldamento che cresce in maniera più rapida rispetto ad altre aree del pianeta. Tra i contenuti maggiormente degni di nota vi è il richiamo alla necessità di promuovere una maggiore cooperazione nel campo della governance marittima, da realizzarsi investendo in modelli di business più sostenibili, quali, ad esempio, le energie marine rinnovabili ed il trasporto navale green. Particolare attenzione viene dedicata ad una nuova strategia da mettere in campo nei comparti pesca e acquacoltura, con l’obiettivo di renderli ancor più rispettosi degli ecosistemi marini. Il documento si sofferma, quindi, sulla opportunità di formare nuove competenze in materia di economia blu circolare, attraverso specifici percorsi di studio, ricerca ed innovazione, con evidenti ricadute positive sul fronte occupazionale. I dati forniti dall’UpM in proposito, ci dicono che le aree marine protette presenti ad oggi nel bacino del mediterraneo sono 1231. L’adozione di forme di turismo tendente ad esaltare le bellezze delle zone costiere, porterebbe il 79% delle persone ivi residenti ad avere un impiego in questo settore, che vede la regione mediterranea collocarsi al primo posto nella classifica di gradimento dei viaggiatori. Grande rilievo, infine, viene dato all’esigenza di collaborare nei campi della sicurezza e protezione marittima, mediante un coinvolgimento sempre crescente delle forze di polizia e delle guardie costiere nazionali. Soddisfatto il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, che ha sottolineato come i punti programmatici presenti nella dichiarazione costituiscano un passo fondamentale verso la gestione sostenibile del Mediterraneo, nostro mare comune, nonché un contributo importantissimo alle ambizioni del Green Deal europeo.
Home Attualità Internazionale Adottata la “Dichiarazione sull’Economia Blu”, l’Europa guarda al futuro