Monreale -Il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha inviato un messaggio ai componenti del “Parlamento della legalità internazionale e multietnico”, presieduto da Nicolò Mannino.
“Care studentesse e cari studenti,
rivolgermi a voi – scrive il Governatore – che siete membri del ‘Parlamento della legalità internazionale e multietnico’ mi è oltremodo gradito.
Gli obiettivi del contrasto all’illegalità e alla cultura mafiosa, che voi perseguite, mi stanno particolarmente a cuore e rappresentano un impegno prioritario per me e per il mio Governo.
Nella lotta alla mafia e alla sua cultura, portatrici di morte e di barbarie, sono stati fatti molti passi in avanti ma c’è ancora tanto da fare senza mai abbassare la guardia, nonostante la speranza, anzi la certezza che, uniti, riusciremo a sconfiggere sia l’una che l’altra.
Provo per voi, giovani ‘parlamentari della legalità’, un sentimento di gratitudine per avere deciso di abbandonare la comoda strada dell’indifferenza per scegliere quella, ben più faticosa, dell’impegno civile.
Il no incondizionato alla cultura mafiosa rappresenta il modus vivendi di ogni persona perbene in ogni ambito e per tutta la vita.
Difendere la legalità e la solidarietà, combattere l’indifferenza, ricercare la verità, esigere la giustizia, fare prevalere la ragione del dialogo sull’arroganza, la tolleranza sull’odio, il senso di responsabilità sulla violenza sono scelte coraggiose, difficili, che richiedono un duro impegno e la formazione di una solida coscienza civile.
Apprezzo lo sforzo di riunirvi in gruppo, per essere ‘artefici del mondo che unisce’, anche in un anno talmente difficile quale quello che stiamo vivendo. Siate sempre uniti nel dichiarare la vostra adesione alla cultura dell’antimafia e della solidarietà in favore di un mondo di pace.
Giovani studentesse e giovani studenti, nel ringraziarvi dell’impegno pensatemi mentre vi stringo la mano e mentre vi sono accanto, come Presidente e come uomo, tutte le volte in cui è necessario difendere la cultura della legalità dalla sottocultura dell’indifferenza”.