Monreale – Sono passati 40 anni ma il suo ricordo di uomo meravigliosamente dedito alla tutela del territorio e al servizio dello stato hanno fatto di lui un punto di riferimento per vivere i sani principi della legalità alla luce della nostra Costituzione Italiana. Era la sera tra il 3 e 4 maggio 1980 quando I killer freddarono a morte il Capitano dei Carabinieri di Monreale Emanuele Basile non curanti della folla che calca a il corso principale di Monreale in pieni festeggiamenti del Santissimo Crocifisso. Il Capitano Basile passeggiava con la sua bambina in braccio mentre i killer senza pietà aprivano il fuoco. “Siamo vicini alla famiglia del Capitano Emanuele Basile e a tutta l’Arma dei Carabinieri – dicono Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco rispettivamente presidente e vice presidente del parlamento della legalità internazionale – facendo sentire a ciascuno il nostro affetto la nostra ammirazione e stima. Il sangue degli innocenti è vita che richiama speranza impegno e forza. Mai abbassare la guardia e mai lasciare soli gli uomini e le donne che servono con amore passione e impegno il nostro Paese. Un grazie di cuore lo indirizziamo a tutta l’Arma dei Carabinieri e in particolare al Generale di Divisione Giovanni Cataldo, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia per la stima e l’affetto sempre ricambiato nei confronti di tutta la grande famiglia del parlamento della legalità internazionale”.