Taormina – La “Fisascat Cisl” è scesa nuovamente in piazza nella per difendere, ancora una volta, i diritti degli oltre quindicimila lavoratori del comparto turistico che operano nel comprensorio. Lo ha fatto, questa volta a Roma, a Montecitorio, dove le problematiche dei lavoratori di un territorio che fa del turismo il volano della propria economia dipendono anche da quanto sarà deciso dal governo nazionale. Taormina, dunque, sempre in prima linea sulle problematiche che riguardano un esercito di operatori che vivono grazie alle opportunità dell’industria dell’ospitalità. Purtroppo un comparto questo che deve fare i conti con la stagionalita che è la piaga di un settore florido ma che non garantisce occupazione tutto l’anno. “Stiamo vivendo – ha spiegato il segretario regionale aggiunto della sigla sindacale, Pancrazio Di Leo, che ha preso parte assieme al segretario provinciale, Salvatore D’Agostino ed altri attivisti alla manifestazione – un momento di grande apprensione. Da dicembre i lavoratori del comparto turistico non avranno più possibilità di sostentamento perché non raggiungono gli otto mesi si lavoro necessari per ottenere la disoccupazione. Ed intanto, ad esempio, ci hanno riferito che non vi è adeguata copertura finanziaria per il reddito di cittadinanza che era stato promesso. A tal proposito era stato presentato un emendamento da parte di un parlamentare siciliano di Forza Italia, che è stato bocciato. Fortunatamente nel nostro comprensorio abbiamo ottenuto che non possono essere adoperati, ad esempio, i voucher di lavoro. Un accordo questo che riteniamo importante ma che è poca cosa per affrontare quella che in questo settore si prospetta essere una vera e propria emergenza sociale. Bisognerà vedere cosa ci sarà a tavola dei lavoratori del comparto turistico in inverno. Intere famiglie rischiano di essere ridotte alla fame se non si interviene com provvedimenti seri e che possano garantire un sostegno ai nuclei familiari realmente in difficoltà”. La battaglia, per Di Leo è, dunque, annunciata ed è stato già proclamato lo stato di agitazione permanente in una zona che, allo stato attuale delle cose, è in piena attività turistica. Una tipologia di lavoratori, quella del comparto turistico, che è stata già penalizzata con la riforma della Naspi che regola l’indennità di disoccupazione rispetto al precedente sistema che in assenza di lavoro consentiva di poter dare sostegno alle famiglie dei lavoratori poveri e involontariamente disoccupati per mancanza di lavoro. La riforma delle pensioni oltre a dover risolvere i problemi dei lavoratori a tempo indeterminato certamente, stando al sindacato, non dovrà dimenticare che ci sono anche gli stagionali e quelli a tempo determinato. Si rischia che un intero comparto dotato di alta professionalità possa abbandonare la propria terra, cambiando lavoro se possibile o altresì lasciare l’ Italia per un lavoro all’estero incrementando le file dei giovani che sono andati già via e continuano ancora a partire. “Siamo pronti – conclude Di Leo – a scendere nuovamente in piazza è fare di Taormina una delle sedi nazionali della protesta così come avvenuto negli anni passati”. Come si ricorderà vista la grande presenza di stagionali del comparto la città del Centauro è stata scelta, in precedenza tra le sedi nazionali della protesta è non è detto che non lo sia ancora.