Emergenza Covid-19, cresce in Sicilia il numero dei pazienti che escono dalla terapia intensiva

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Palermo – (di Alessandro La Spina) Il comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-19 istituito presso la regione siciliana, attraverso una nota pubblicata su internet, ha voluto sottolineare come nell’ultima settimana sia cresciuto il numero di persone ricoverate in terapia intensiva che hanno riacquistato un’autonoma funzione ventilatoria. «Si tratta» – dicono gli esperti – «di in una percentuale compresa tra il 20 ed il 40 per cento dei pazienti, variabile in rapporto alla severità del quadro di esordio e alla fragilità degli stessi (età avanzata, patologie concomitanti)». Il dato è soddisfacente, poiché in linea con le migliori performance di livello nazionale relative alla diminuzione dei casi di insufficienza respiratoria grave, dovuta ad affezione da coronavirus. Tutto ciò conferma che un trattamento terapeutico somministrato nei tempi e con risorse ottimali, può realizzare risultati di salute pubblica altrimenti non raggiungibili. È lo stesso comitato a specificare che «i pazienti dimessi dalla terapia intensiva non rientrano ancora nel novero dei guariti, ma le loro condizioni di salute, seppur ancora precarie, fanno ben sperare». I provvedimenti restrittivi miranti a combattere la diffusione del contagio, soprattutto la pratica del distanziamento sociale, che trova la sua migliore forma di realizzazione nello stare a casa, «permettono un’adeguata e corretta assistenza nei nostri reparti per malati gravi». Con riguardo all’andamento dell’epidemia, risale al 30 marzo la pubblicazione di uno studio dell’Einaudi Institute for Economic and Finance, fondato sull’analisi delle curve epidemiche di tutte le regioni italiane. In esso si ipotizza che, il prossimo 14 Aprile, la Sicilia potrebbe far registrare un numero di contagi pari a zero. Per quanto ottimistica, comunque, tale prospettiva si fonda su ciò che non è niente di più che una previsione, non idonea, di per sé, ad indicare con certezza quando tutto questo finirà. Detto in soldoni, non è ancora arrivato il momento di rilassarci. Rimane invece necessario non abbassare la guardia ed impegnarci per uscire rapidamente dall’emergenza sanitaria, senza mettere a rischio la nostra vita e quella degli altri.

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