Bruxelles – (di Alessandro la Spina) In attesa di capire in che modo verrà trattata dall’”Ema” la questione del vaccino AstraZeneca, giudizio necessario a chiarire se esiste un nesso di causalità tra la sua inoculazione e gli eventi avversi verificatisi negli ultimi giorni (comprese alcune morti sospette), l’UE decide di velocizzare le forniture garantite dalle restanti case farmaceutiche. La Commissione ha, infatti, raggiunto un accordo con Pfizer-Biontech, per anticipare al prossimo trimestre la consegna di 10 milioni di dosi, originariamente prevista nella seconda metà dell’anno. Tale scelta permetterà di portare il totale ad oltre 200 mln nei mesi di Aprile, Maggio e Giugno. «È un’ottima notizia – ha affermato la presidente Ursula Von Der Leyen – poiché sarà possibile dare margine di manovra agli Stati Membri, consentendogli di colmare le lacune dovute al mancato arrivo di altri vaccini». La decisione dell’esecutivo comunitario dovrà passare al vaglio dei governi nazionali, in occasione del Comitato Direttivo Congiunto. Il mancato rispetto dei contratti di fornitura è, comunque, un problema con cui il Vecchio Continente sarà chiamato a misurarsi ancora, se si considera che quasi tutti i produttori hanno dichiarato di non poter ottemperare ai propri obblighi nei tempi concordati con l’Unione. A causa di questi ritardi, pur ribadendo la propria fiducia nelle istituzioni di Bruxelles, alcuni Stati si riservano di guardare anche al di là degli accordi stipulati a livello centralizzato. È il caso della Croazia, che, stando alle dichiarazioni del Ministro della Sanità, Vili Beros, non esclude di intavolare trattative per l’importazione del vaccino russo Sputnik, qualora le consegne pattuite con l’UE non si normalizzino nei prossimi mesi.