Roma – Assicurazioni più care: Aiace attende il riscontro sul campo da parte dei consumatori. Per una volta assicurazioni e cittadini/consumatori potrebbero essere sullo stesso fronte: quello contro la stangata fiscale che colpendo le compagnie, di riflesso, ovviamente, punta alle tasche degli utenti. La questione nasce dalla ormai nota manovra di bilancio 2019 che ha chiamato banche ed assicurazioni a contribuire al gettito necessario per lo Stato con oltre 4 miliardi di euro. Sostanzialmente – e senza scendere in tecnicismi – lo Stato attingerà a compagnie ed istituti di credito in due modi. Il primo posticipando deducibilità delle imposte (Ires e Irap) per le assicurazioni al 2026: meno “crediti” per banche ed assicurazioni in termini fiscali si traducono in meno “costi” per l’erario e dunque …. più soldi a disposizione. Il secondo attingendo proprio dalle tasse che le assicurazioni sono tenute a versare come acconto di imposta: nel 2019 si prevedono infatti incassi per 900 milioni dovuti proprio all’incremento dell’acconto che salirà al 75% nel 2019, al 90% nel 2020 ed al 100% dal 2021 in poi. Per il settore che non ha mai subito decrementi e crisi vere, si annunciano dunque tempi duri: in pratica le assicurazioni verseranno in anticipo tasse in base ai redditi presunti per l’anno successivo in percentuali di anno in anno più alte (e dovranno dunque sempre sperare che gli affari vadano bene almeno quanto l’anno precedente se non addirittura molto meglio…). Ma arriviamo al sodo: è plausibile dunque che i costi al cliente finale – colui che stipula polizze di qualunque tipo (auto, casa, responsabilità verso terzi, ecc.) – saranno destinati a salire. E la concorrenzialità del libero mercato? Quella “flessibilità” che negli ultimi anni aveva consentito facilmente di cambiare compagnia senza aggravi di costi garantendo la possibilità all’assicurato di contrarre con il miglior offerente? Se la manovra vale per tutti…tutte le compagnie dovranno fare i conti con gli stessi problemi e di riflesso i loro assicurati. Restano inoltre ancora sul fronte delle tariffe complessi nodi da sciogliere: l’equità territoriale dei costi delle tariffe – puntualmente tirata fuori come argomentazione ma mai del tutto risolta – pare vada verso una soluzione vicina alla “tariffa unica” già in passato proposta. Tuttavia essendo l’equità fondata sul principio della proporzionalità nazionale dei prezzi ….non sarà in realtà chi abita al sud a pagare meno, adeguandosi alle tariffe del nord, bensì al contrario. Un’equità al rialzo. Non si pagherà meno a Bari, adeguandosi a Mantova, ma si pagherà di più a Mantova adeguandosi a Bari. Questa sembra la prospettiva; eppure i presupposti positivi c’erano. Le statistiche hanno confermato un decremento delle tariffe RC auto nell’ultimo quinquennio pari a circa il 25%. Il montaggio delle black box (i dispositivi satellitari) ha difatti garantito alle compagnie un decremento degli “incidenti fasulli” e soprattutto garantito margini di corrette e reali corresponsioni dei riconoscimenti del danno. E questo ha fatto risparmiare i consumatori (con buona pace dei più audaci sostenitori del rispetto della privacy!). Staremo a vedere le evoluzioni del settore, attenzionando anche quanto atteso per il mondo bancario, anch’esso labirinto complesso, crogiolo di interessi, mondo regolamentato ma spesso disequilibrato. Intanto le compagnie assicurative non si sono lasciate andare a particolari rassicurazioni: hanno protestato sì per gli incrementi in vista a loro sfavore ed hanno neanche tanto celatamente “minacciato” il Governo, sottolineando il loro peso come “sistemi portanti del sistema nazionale” (si vedano le dichiarazioni del presidente di Assicurazioni Generali). Aiace attende dai suoi iscritti e dai consumatori che vorranno segnalarlo, un riscontro sul campo di quanto sta accadendo nelle stanze dei bottoni. Occhi aperti e spalle forti per l’applicazione di norme che se da una lato devono salvaguardare tutti (d’altra parte le manovre di bilancio dei conti del nostro paese parlano….) da un altro lato spesso pesano solo sui consumatori, coloro che quell’economia di cui si parla la fanno.
Cristina Cammaroto