La mediazione civile al fine di raggiungere un accordo amichevole per la risoluzione di una controversia

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Businessman being mediator between conflict or arguing co-worker in office.

Roma – La Mediazione civile, è un’attività professionale svolta da un soggetto terzo ed imparziale finalizzata ad assistere due o più soggetti al fine di raggiungere un accordo amichevole per la risoluzione di una controversia e per formulare una proposta di accordo per la risoluzione della stessa.
Questa procedura si sostanzia presso gli Organismi di Mediazione, tra i quali si distingue l’Organismo “AGORA’ MEDIAZIONI S.R.L.” sia per le numerose sedi sia per l’attività di formazione e divulgazione dell’Istituto giuridico della Mediazione civile e commerciale. La mediazione si sostanzia nella trasformazione del concetto di debito da patologia, a condizione fisiologica di chi fa impresa, a prescindere dallo scopo, sia esso di lucro che sociale. Concetto di debito che in questo breve intervento, vuole trasformare da negativo e definitivo a semplice stato di transito, che accompagna e accomuna sempre più persone. Il debito allora è una condizione patologica o fisiologica? Le connotazioni in realtà possono essere entrambi, quella fisiologica secondo cui lo stesso è connaturato a problemi fisiologici di chi lo contrae, sia essa un’azienda che produce per il consumo come lo stato, oppure per lo scambio come un artigiano o un commerciante, ovvero quella patologica, nel caso di verificarsi dell’arcinosa insolvenza, di cui sempre più spesso si disquisisce su come uscirne. Il debito, inteso come insolvenza del singolo, imprenditore o privato, è patologia economica ma non necessariamente giuridica, che impone ad una società moderna un’accurata riflessione che conduca a consapevolezza, maturità e auto-responsabilità, senza ineluttabilmente doversi riferire a fattispecie penali, che poco in realtà si dovrebbero attagliare alla crisi d’impresa in assenza di un dolo specifico.I comportamenti punitivi della legge fallimentare, superati faticosamente con la riforma della stessa secondo cui chi è sovra indebitato va punito, e superati anche dal concetto di MEDIAZIONE secondo cui il sovra indebitamento non è “colpa in senso giuridico di qualcuno”, piuttosto condizione patologica che può essere superata ricorrendo ad un accordo extracontrattuale. In altri termini se gli affari vanno male non serve ricercare responsabilità inconsistenti e tentare di allargare a macchia d’olio i soggetti presso cui battere cassa in nome di presunte colpe gestorie. Sarebbe auspicabile che il ricorrente, mantra che si ode spesso sull’imprenditore “onesto e sfortunato” possa vedersi soddisfatto attraverso procedure, che nulla hanno a che fare con la legge fallimentare e accettate a pieno titolo dagli operatori del diritto quale evidenza pragmaticamente necessaria per un’economia matura e compiutamente consapevole del concetto di rischio d’impresa. Quanto esposto fino ad ora sembra essere un concetto ormai radicato nel nostro stato di diritto, ma la realtà è molto diversa. La scarsa consapevolezza del rischio, la sempre maggiore diffusione della moneta elettronica che se da un lato facilita la vita quotidiana, dall’altro altera la consapevolezza di ciò e di quanto si è speso, la scarsa informazione sugli strumenti di regolarizzazione “MEDIANA” del debito rendono alle volte difficile se non impossibile l’uso della “MEDIAZIONE” come strumento di risanamento dell’insolvenza, sia esso interpretato come condizione fisiologica che patologica. E allora come si possono superare queste barriere fatte di preconcetti e scarsa educazione, che culminano nel far ricadere nel dimenticatoio lo strumento della mediazione? E’ sufficiente partire dalla premessa che l’indebitamento è una condizione risolvibile e ribadire, anzi ripetere alla società che i “fatti si discutono a tavolino” e che talvolta con un po’ di buon senso si possono raggiungere accordi di mediazione evitando Tribunali ed eccessiva burocrazia, oltre che spese da capogiro. Del medesimo parere è il dott. Alberto Maugeri, dottore commercialista e mediatore civile professionista, responsabile di sede per “Agorà Mediazioni S.r.l.”, il quale invita a rivolgersi all’Organismo per presentare una Istanza di facile compilazione, anche tramite il sito internet di riferimento www.agoramediazioni.it Quel concetto teorico secondo cui i fatti in un paese civile, come il nostro, si discutono a tavolino diventa realtà e si materializza nel “tavolo della mediazione”. Ebbene a questo punto, “reso noto” che i fatti si discutono a tavolino, che possiamo risolvere la nostra situazione di insolvenza tramite procedure di conciliazione, non mi resta che augurarvi buona mediazione.
Dott.ssa Pamela Profeta
dottore commercialista – ODCEC di Tivoli – Comitato scientifico di Agorà Mediazioni s.r.l. –

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