Roma – Il presidente di Konsumer, Fabrizio Premuti, chiede una normativa più snella per sostituire la segnaletica stradale. Lo ha fatto anche in rappresentanza di: Ivano Giacomelli (Presidente di Codici), Ivan Marinelli (presidente di Aeci) e Giuseppe Spartà (presidente di Aiace). Premuti ha inviato, in proposito una missiva al Presidente Commissione Trasporti On. Alessandro Morelli, e per conoscenza ai componenti del Comitato ristretto gli onorevoli: Carlo Ugo De Girolamo, Arianna Spessotto, Emanuele Scagliusi, Davide Serritella, Elena Maccanti, Giovanni Battista Tombolato, Antonio Pentangelo, Diego Sozzani, Dante Gariglio, Mauro Rotelli, Nicola Stumpo, Antonio Tasso, Giuseppe Cesare Donina, Diego De Lorenzis e Vincenza Bruno Bossio. “Mi occupo personalmente da oltre 25 anni di sicurezza stradale – dice in una parte della sua lettera Premuti – sia per l’aspetto pratico formativo, sia per gli aspetti legati alla normativa. Che il Paese abbia un sistema infrastrutturale assolutamente inadeguato ai fini di un’effettiva sicurezza della circolazione penso che sia del tutto inutile rammentarlo a ciascuno di noi. Dire che si possa intervenire con adeguatezza almeno su alcune parti del sistema è, però, altrettanto scontato. Questo in parte l’abbiamo raggiunto obbligando normativamente ad investire, una quota minima delle sanzioni elevate per infrazioni al codice della strada, sulla manutenzione della segnaletica stradale. Ora, però, sembrerebbe che a parere dei componenti la Commissione Trasporti, quasi tutti qui in indirizzo, questo possa essere sorvolato nella nuova riforma del Codice della Strada. L’intera Federazione è annichilita quando ha appreso che si vorrebbe superare il vincolo che le Amministrazioni Locali hanno oggi all’Art. 208 comma 4 del Codice, quello sulla quota minima da destinare alla manutenzione della segnaletica. Tra l’altro ben poco osservato. Ci chiediamo se per caso il problema sicurezza stradale sia ormai superato da altre emergenze, se gli oltre 3.000 morti sulle strade per incidente e le decine di migliaia di feriti siano ormai considerati un costo sopportabile. Crediamo, speriamo, di no. Ci chiediamo se agli Enti Locali sia permesso di sorvolare sulla normativa esistente o se ne siano esentati ad un titolo che non abbiamo reperito sulle leggi oggi esistenti, o se, come nel caso dei nitriti nell’acqua potabile sia sufficiente alzare i livelli di tossicità per renderla nuovamente potabile. Quindi di fatto abolendo parte di una norma si riporta in norma l’Ente Locale. Se così fosse non tenete in alcun conto quanto osserviamo, siamo noi ad esserci sbagliati. Se invece, come crediamo, così non fosse, allora Vi chiediamo una riflessione profonda sulla modifica dell’art. 208 comma 4, magari vincolando ancora più strettamente l’Ente proprietario della strada aduna manutenzione certosina della segnaletica, razionalizzandola e procedendo finalmente a redigere una vera anagrafe dei segnali stradali. Gli italiani si risparmierebbero oltre 30 mila incidenti, piangerebbero meno morti, dovrebbero ricorrere alle cure ed alle assistenze migliaia di feriti in meno, il cui impatto sui costi sociali non è certo minore dell’investimento richiesto. Vogliamo solo rammentare che attualmente almeno la metà della segnaletica che incontriamo sulle nostre strade non è conforme, che tutti gli eventuali confronti con gli altri Paesi Europei ci vedono agli ultimi posti, che anche questo concorre ad una reputazione del nostro Paese che certamente non inorgoglisce. Siamo infine a chiedere di lasciare inalterato il vincolo sulle destinazioni d’uso previsto all’art. 208 del Codice della Strada, ci mettiamo a disposizione della Commissione per portare ulteriori contributi alla discussione aperta e siamo certi che alla luce della riflessione richiesta i Cittadini Italiani potranno contare su Rappresentanti che hanno a cuore la sicurezza espressa in ogni sua forma”.