Casa “gratis” ai figli, si può usufruire dello sconto su Imu e Tasi.

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Roma – Se si da in uso la casa “gratis” ai figli si può usufruire dello sconto su Imu e Tasi. I proprietari di seconde case e di abitazioni di lusso potranno versare meno se gli immobili sono  concessi, appunto, in comodato d’uso gratuito. Vi è, infatti, la possibilità di usufruire di uno sconto del 50% sulla base imponibile. Le regole sono, però, molto ferree. Il tutto è contenuto nella legge di Stabilità 2016 e la circolare n.1/DF del 17 febbraio 2016. La riduzione può essere utilizzata dai proprietari di un solo immobile. È prevista la possibilità di ottenere la riduzione anche per quanti possiedono due immobili nello stesso comune, uno dei quali deve essere, però, adibito ad abitazione principale. L’immobile o i due immobili devono essere ubicati nello stesso comune dove il proprietario ha residenza e dimora abituale. Si considerano anche le pertinenze secondo i limiti previsti per l’abitazione principale (massimo tre pertinenze, una per ogni categoria catastale c2, c6 e c7). La riduzione può essere applicata anche ad un terreno agricolo, un’area edificabile o un capannone. non esclude la possibilità di usufruire della riduzione del 50%. Anche gli immobili storici, se dati in comodato d’uso gratuito, hanno una riduzione che scende, però, al 25%. Il comodato si applica, però, solo tra figli e genitori, non è valido tra parenti al di là del primo grado. Sono esclusi i comodati per le abitazioni di lusso. Il contratto di comodato deve essere debitamente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. A nulla vale una scrittura privata. Per la Tasi vale la stessa riduzione. Per quanto riguarda la Tasi, il proprietario verserà l’imposta con riduzione del 50% in base alla quota di ripartizione prevista dal Comune mentre il comodatario non dovrà pagare la Tasi perché per lui l’immobile è abitazione principale. Mauro Romano

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