Giardini – Naxos – La regione ha risparmiato 700mila euro nell’acquisto del castello di Schisò. Poco meno di un anno fa, nel dicembre 2017, il bene era stato battuto all’asta ad un milione 615 mila euro. Una vendita su cui la Regione aveva il diritto di prelazione. Un giudice ha dichiarato nulla, però, la vendita anche perché il valore del bene era, probabilmente, più alto. Adesso la Regione, con i fondi messi a disposizione del parco archeologico di Taormina – Naxos, ha speso 3 milioni 400 mila euro per effettuare l’acquisto. Stando ad una tesi accreditata, però, il giudice aveva fissato il prezzo dello storico edificio a 4milioni e cento mila euro. Nell’acquisto, dunque, la Regione avrebbe avuto un prezzo quasi di favore. Si pensa, ora, già al futuro del bene. “Il castello di Schisó adesso candidato a diventare un centro culturale internazionale”. L’auspicio è di Nello Lo Turco, sindaco della cittadina naxiota. “Siamo contenti che finalmente – prosegue l’amministratore – la Regione ha acquistato lo splendido palazzo. Ringrazio, a proposito, quanti si sono spesi per questo intervento atteso dalla città di Giardini – Naxos da tanto tempo”. Toccherà, adesso, al parco archeologico di Taormina – Naxos avviare un piano di ristrutturazione e gestione del sito che per la sua splendida posizione non ha nulla da invidiare ad altri siti. “A proposito dell´acquisto del Castello – ha precisato, nel frattempo, Sebastiano Tusa, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana – vorrei tranquillizzare coloro che ritengono il prezzo eccessivamente elevato, puntualizzando che è stato determinato attraverso una elaborata, precisa e ampiamente documentata analisi effettuata dal Dipartimento Regionale Tecnico dell´Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità della regione Siciliana, struttura ufficialmente preposta all´esecuzione di tali valutazioni. L´Assessorato dei Beni culturali si è attenuto in maniera neutra e puntuale a tale valutazione. È bene ricordare, inoltre, che l´acquisto comprende, oltre all’edificio in sé, anche rilevanti pertinenze che contribuiranno a rendere il Parco archeologico più efficiente e attraente”.















