Piero Arrigo: “Salviamo le antiche torrette del giardino pubblico”

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Taormina – (Ernst Fichera) L’ architetto Piero Arrigo, presidente di “Taormina obiettivo recupero”, torna sulla problematica che affligge le cosiddette torrette della villa comunale. “Le antiche torrette – ha detto più volte l’architetto – possono essere salvate con un intervento noto. Si possono adoperare nuovo collanti che erano messi a disposizione da parte di una nota impresa privata, cghe fa riferimento all’ex consigliere comunale, Vittorio Sabato. Non capisco perché finora non si è fatto nulla in proposito”. Di recente il consiglio comunale, approfittando dell’assenza della minoranza consiliare che in segno di protesta aveva abbandonato l’aula, ha deliberato il cambio della denominazione del giardino pubblico prima intitolato al Duca di Cesaro’ e adesso a Florence Trevelyan, nobildonna inglese che fece costruire i cosiddetti “Beehive” per cibare e studiare i volatili, una sorta di ornitologa “ante litteram”. Restano però immutate le criticità che costituiscono una seria “Spada di Damocle” che pende sulla loro staticità e pertanto se non si interviene in tempi molto rapidi il rischio di un cedimento strutturale è tutt’altro che remoto.Come si ricorderà la vicenda arrivò anche all’attenzione della televisione regionale grazie alla segnalazione di Arrigo e la replica del Sindaco Bolognari fu che non vi erano problemi. In realtà come evidenzia Arrigo, tecnico di indiscussa fama oltre che storico e profondo conoscitore delle problematiche di Taormina la situazione è davvero preoccupante e le crepe che si possono notare sui muri non lasciano certo adito a dubbi. Il noto architetto taorminese suggerisce quale soluzione tampone in attesa che si predisponga un processo di recupero complessivo delle strutture di utilizzare un particolare composto chimico che consente di preservare i materiali già gravemente compromessi dalle intemperie e dalla cronica carenza di manutenzione dovuta all’incuria. Questo tipo di intervento non dovrebbe risultare neanche troppo oneroso e consentirebbe di evitare dei crolli che rischierebbero di compromettere per sempre queste strutture che si trovano all’interno di uno degli angoli più suggestivi di Taormina scelto non a caso da Maria Elena Boschi per un rinfresco durante il Ladies Party del G7 del 27 maggio del 2017.

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