Emergenza Covid-19 – La Chiesa vicina al suo Popolo celebra a porte chiuse i riti della Pasqua

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Roma – (Di Alessandro La Spina) La celebrazione della Pasqua è, per ogni cristiano, il momento più alto della propria dimensione religiosa e spirituale. Un momento che viene tradizionalmente vissuto in prima persona dagli appartenenti alle diverse comunità parrocchiali. Ma non quest’anno, purtroppo. L’emergenza sanitaria che viviamo da quasi due mesi ha avuto, infatti, inevitabili risvolti anche in campo religioso, con l’impossibilità per i fedeli di essere parte attiva durante i riti che caratterizzano il triduo pasquale. Già nella scorsa settimana la “Congregazione Vaticana per Il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” aveva diffuso le proprie indicazioni riguardo al modo di celebrare queste Funzioni, prescrivendo, anzitutto l’assenza del “concorso di popolo” e raccomandando di avvisare del loro inizio la comunità dei fedeli, così da dar modo a ciascuno di essi di unirsi in preghiera nella propria abitazione. Le nuove tecnologie ci vengono comunque in soccorso, permettendoci, ad esempio, di seguire in diretta streaming le celebrazioni organizzate dalle parrocchie. Si è reso necessario, invece, sospendere le processioni che coinvolgono ogni anno migliaia di persone in tutta Italia, da Nord a Sud. Anche in Vaticano abbiamo assistito ad una revisione delle liturgie legate alla Pasqua. La Via Crucis del Venerdì Santo, che si tiene ogni anno al Colosseo, è stata sostituita con una analoga celebrazione officiata lungo il colonnato della Basilica di San Pietro, attorno all’obelisco e lungo il percorso che conduce al sagrato. Al rito hanno preso parte due gruppi di portatori della Croce, composti, rispettivamente, dai detenuti del Carcere Due Palazzi di Padova e dai medici ed infermieri del Fondo Assistenza Sanitaria del Vaticano, in prima linea nelle cure prestate ai malati colpiti dal Covid-19. La stessa sobrietà e destinata a caratterizzare la veglia del Sabato Santo e la messa che Papa Francesco celebrerà la Domenica di Pasqua, durante la quale non è prevista alcuna uscita all’esterno della Basilica di S. Pietro. Al termine della funzione, infatti, il Pontefice si porterà semplicemente all’altare della Confessione, da dove pronuncerà il messaggio Urbi et Orbi e impartirà la benedizione pasquale.

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