Roma – (Di Alessandro la Spina) Il turismo costituisce, senza dubbio, uno dei settori che da sempre trainano l’economia italiana, ed anche il comprensorio turistico taorminese tra i più importanti di tutta la penisola, ma quest’anno è purtroppo destinato a subire forti perdite a causa dell’emergenza Covid-19. Le notizie che giungono da altre parti del mondo (Russia, Stati Uniti, America Latina), unitamente al blocco del traffico aereo e delle navi da crociera, ci portano alla conclusione che sarà quasi impossibile generare, verso il Bel Paese, flussi turistici anche solo paragonabili a quelli del passato. Cosa fare, quindi, per rilanciare un comparto che, in condizioni di normalità, genera qualcosa come il 13% del PIL nazionale? Con l’entrata in vigore del Decreto Rilancio è stato predisposto un pacchetto di aiuti, pari a 4 Mld di Euro (a cui se ne aggiunge uno destinato alla Cultura), miranti ad agevolare gli utenti e le aziende del settore. Per esigenze di brevità e sintesi non possiamo soffermarci, in maniera dettagliata, sull’insieme delle agevolazioni fiscali previste dal provvedimento. Quelle maggiormente degne di nota sono ravvisabili nelle esenzioni IMU (a favore di alberghi, pensioni, villaggi turistici, stabilimenti balneari, bed & breakfast, case vacanze ed altre strutture) e IRAP (saldo 2019 e acconto 2020, destinato ad imprese e lavoratori autonomi con ricavi fino a 250 milioni di euro). A titolo esemplificativo citiamo, poi, il credito d’imposta (60%) per gli affitti degli immobili turistici, quello relativo alle spese di sanificazione, adeguamento dei locali ed acquisto di dispositivi atti a ridurre la diffusione del virus (sempre nella misura del 60%), lo stop alla corresponsione della TOSAP per bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, spiagge attrezzate e altre imprese di cui alla legge n° 287/1991 e la sospensione dei versamenti previdenziali ed assicurativi. Al fine di riequilibrare le minori entrate derivanti dalla mancata riscossione delle tasse sopra menzionate e da quella di soggiorno, i Comuni usufruiranno di stanziamenti sostitutivi, elargiti mediante l’istituzione di appositi Fondi. Confermata la proroga delle concessioni balneari. Venendo a parlare degli incentivi, desta curiosità l’ormai noto “Tax Credit Vacanze”, un bonus utilizzabile per il pagamento di servizi offerti da imprese turistico-ricettive, agriturismi e bed & breakfast, riconosciuto alle famiglie con ISEE non superiore a 40.000 €, che decidono di trascorrere un periodo di villeggiatura sul territorio nazionale. Il credito, avente un importo massimo di 500 € per ogni nucleo familiare, (300 per quelli composti da due persone, 150 per una sola), sarà fruibile nella misura dell’80% come sconto sul corrispettivo dovuto e, per il restante 20%, come detrazione d’imposta. Dovrà, inoltre, essere utilizzato in unica soluzione e senza l’ausilio o l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme e portali telematici diversi da agenzie di viaggio e Tour Operators (a queste imprese, il decreto riconosce, tra l’altro, ulteriori aiuti per complessivi 25 milioni di euro, a condizione che esse abbiano avuto perdite dovute all’emergenza sanitaria).
Significativa anche l’istituzione di un “Fondo Turismo”, per il quale vengono stanziati 50 milioni (incrementabili di altri 100 nel 2021), mirante a sostenere operazioni di mercato che riguardino l’acquisizione, valorizzazione e ristrutturazione di immobili destinati ad attività turistiche e ricettive. Venti milioni saranno invece destinati alla promozione dei flussi interni. I lavoratori stagionali hanno diritto ad un’indennità di 600 euro per il mese di Aprile e 1000 per quello di Maggio. Prorogata la cassa integrazione per coloro che lavorano presso imprese turistiche, fiere e congressi, ammortizzatore sociale, quest’ultimo, che potrà essere eccezionalmente utilizzato in via continuativa.
Il ministro Franceschini guarda con soddisfazione a quanto messo in campo per risollevare due comparti ritenuti strategici nel panorama economico nazionale. «Tutti i settori hanno sofferto duramente in questo periodo, ma il turismo e la cultura sono quelli che hanno pagato di più le conseguenze dell’epidemia». Non mancano, in ogni caso, le perplessità degli addetti ai lavori. Secondo il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, pur essendoci provvedimenti condivisibili (come IMU e affitti) «quello che noi contestiamo è che non si faccia una graduatoria di gravità e si continuino ad adottare misure erga omnes, sufficienti in alcuni casi ma non nel nostro, la cui coda della crisi sarà molto più lunga» . Sul bonus vacanze, sostiene Bocca «L’ho detto e ribadito anche a Franceschini. Non serve al rilancio del settore, ma davvero spero di sbagliarmi. Marina Lalli, rappresentante di Federturismo, è dell’opinione che le cifre stanziate andrebbero anche bene, se non fosse che il modo in cui sono state ripartite potrebbe rivelarsi non efficace per le imprese.