Dal 18 maggio “liberi tutti” con estrema cautela e solo nel proprio territorio regionale

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Roma – (dall’inviato Alessandro La Spina) Nelle stesse ore in cui vengono messe a fuoco le disposizioni contenute nel cosiddetto “decreto rilancio”, emanato dal Governo Conte per affrontare i gravi problemi economici generati dall’emergenza Covid-19, il Consiglio dei Ministri è al lavoro per meglio definire i prossimi passi della Fase 2, che da lunedì prossimo vedrà allentarsi progressivamente le restrizioni ad oggi in vigore. È allo studio, infatti, la bozza di un provvedimento, valido fino al 31 Luglio, con cui vengono delineate le misure che porteranno al graduale superamento dei limiti imposti alla mobilità dei cittadini e alle aperture dei negozi. Stando a quanto si apprende leggendo l’art. 1, «A partire dal 18 maggio 2020 gli spostamenti all’interno del territorio regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione, fatte salve le misure di contenimento più restrittive adottate relativamente a specifiche aree di detto territorio, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica». Rimangono comunque vietati, fino al 2 Giugno, i viaggi verso regioni italiane diverse da quelle in cui ci si trova, ad eccezione di quelli intrapresi per comprovate esigenze lavorative o di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute, pur restando consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Via libera alla mobilità extra-regionale dal 3 Giugno. Da tale giorno gli spostamenti tra regioni potranno essere limitati solo con provvedimenti adottati in relazione a particolari zone del territorio nazionale, rispettando criteri di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico presente al loro interno. Restano invariate le misure nei confronti dei soggetti sottoposti a quarantena per positività al virus, i quali non potranno uscire dalla propria abitazione fino a quando non ne sia stata accertata la guarigione o disposto il ricovero presso una struttura ospedaliera. I sindaci avranno facoltà di chiudere quelle aree aperte al pubblico in cui non sia possibile garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Per ciò che concerne le riaperture degli esercizi commerciali, sarà garantita la ripresa di tutte le attività economiche, nel rispetto di linee guida o protocolli adottati a livello nazionale, il cui quadro normativo costituirà la cornice giuridica entro cui le regioni potranno adottare misure più dettagliateIl mancato rispetto di queste procedure verrà sanzionato con la sospensione fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. L’Italia si avvia, così, verso il raggiungimento di una relativa normalità, che arriva al termine della fase più acuta di una emergenza che ha messo a dura prova il nostro Paese. Proprio per questo motivo è bene ribadire la necessità di non abbassare la guardia, al fine di tutelare la nostra salute e quella delle altre persone con cui potremmo venire quotidianamente in contatto.

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