Roma – “Unità siciliana – Le Api” e “Aiace” (Associazione consumatori, quest’ultima, che ha sede a Giardini Naxos e Roma) si chiedono se si debba continuare a pagare l’assicurazione dei propri mezzi se si è costretti, invece, a rimanere a casa. “Il fermo imposto dal governo ha bloccato – scrive il responsabile dei problemi assicurativi, Salvatore Tignino in una lunga nota sostenuta anche da presidente di Aiace, Giuseppe Spartà – di fatto la circolazione e di conseguenza fatto crollare i sinistri. Crollando i sinistri le società assicuratrici avranno un enorme guadagno senza correre alcun rischio.Ma il fermo non è stato voluto dagli assicurati bensì gli è stato imposto dal governo (così come l’obbligo ad assicurare) con una serie di provvedimenti imposti dall’ emergenza Covid-19, pubblicati sulla Gazzetta ufficiale con carattere di urgenza, per cui le società avrebbero dovuto, in via eccezionale sospendere d’ufficio le garanzie. Ma questo non è stato fatto!Poniamo che il premio netto tasse fosse di 500 € l’anno per ogni veicolo circolante in Sicilia: € 500: 360 giorni = € 1,39.Secondo l’ISTAT in Sicilia vi sono 2.000.000 famiglie che mediamente posseggono 2 veicoli, 4.000.000 tra auto e moto circolanti. Per cui veicoli 4.000.000 x € 1,39 = € 5.560.000 al giorno. Il provvedimento di fermo imposto dal governo fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 marzo ed entrò a pieno regime il successivo 11 marzo. Da questo provvedimento ad oggi sono passati 31 giorni ed il governo ha anticipato che forse si potrà circolare dal prossimo 3 maggio, per cui ai 31 giorni dobbiamo sommarne altri 33 per un totale di 64 giorni; per cui 64 x € 5.560.000 = € 355.840.000.Nei contratti sottoscritti dagli assicurati esiste una clausola che pone un limite alle sospensioni, essa può essere richiesta se il mezzo resta fermo per un minimo di tre mesi, 90 giorni, per cui le richieste di rimborso verrebbero respinte, questo in tempi normali. Vi è però da fare una considerazione, se i cittadini sono obbligati ad assicurare i propri mezzi posti in circolazione per legge e sempre per legge sono costretti a fermarli per un’emergenza, secondo il parere degli scriventi, la clausola è priva di valore legale per cui per questi eventi eccezionali il rimborso è dovuto. Ma siamo sicuri che il prossimo 3 maggio si comincerà a circolare? Secondo il nostro modesto parere no, dobbiamo rammentare che sulla Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio, il governo pubblicò un provvedimento in cui si prevedeva che l’allarme Coronavirus sarebbe finito dopo sei mesi, quindi l’allarme dovrebbe cessare il prossimo 31 luglio. Se questo evento si verificherà, ai 64 giorni dobbiamo aggiungerne altri 89 per un totale di 153 che porterebbe l’indebito incasso alla notevole cifra di € 850.680.000. A questo punto, le società, per evitare di essere incriminati per appropriazione indebita, estendere la durata della garanzia per un periodo almeno uguale ai giorni di fermo Paese”.