Roma – (di Alessandro La Spina) Dal 1° Marzo 2021 l’accesso di nuovi utenti al sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile solo tramite Spid, Cie e Carta Nazionale dei Servizi, in conformità alle norme emanate con il Decreto Semplificazioni (D.L. 76/2020). Da questa data, infatti, i cittadini che apriranno un profilo sulla piattaforma telematica dell’Ente, non otterranno più i classici Pin “Fisconline”, mentre quelli già funzionanti potranno essere usati fino alla naturale scadenza, ma comunque non oltre il 30 Settembre di quest’anno. Diversa la situazione per professionisti e imprese, i quali sono autorizzati all’utilizzo delle vecchie credenziali (Fisconline, Entratel o Sister) per un periodo che sarà meglio specificato in un successivo decreto attuativo. Continua, quindi, la transizione digitale della burocrazia italiana, basata su un ricorso massiccio alle tecnologie ICT, con l’auspicio che tali cambiamenti possano aumentarne il livello di efficienza e rapidità nei servizi erogati. Anche altre pubbliche amministrazioni stanno affrontando questa delicata fase di trasformazione. L’Inps, ad esempio, dal 1° Ottobre 2020 non rilascia più propri codici alla generalità degli utenti privati, fatta eccezione per i soli casi particolari (minori di diciotto anni; individui che non hanno documenti di identità italiana; persone soggette a tutela, curatela o sostegno). Analogamente a quanto previsto per l’Agenzia delle Entrate, gli utilizzatori professionali del portale internet non subiscono, almeno per il momento, alcuna modifica. Ricordiamo che lo Spid è richiedibile presso uno dei 9 gestori elencati nel sito: http://www.spid.gov.it/richiedi-spid. La Cie permette, allo stesso modo, l’identificazione e autenticazione verso Enti che ne consentono l’utilizzo attraverso un pin rilasciato dal Comune di residenza, mentre la Carta Nazionale dei Servizi (il più delle volte associata alla tessera sanitaria) può essere usata, per uguale scopo, mediante uno specifico supporto elettronico (chiavetta Usb o smart card dotata di microchip), dopo l’avvenuta attivazione da parte degli sportelli abilitati nella regione di residenza.