L’energia oscura dell’universo interpretata da Pippo Vinciguerra

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Cultura – “Tutti noi sappiamo – dice lo studioso Pippo Vinciguerra, in una sua lunga considerazione – che nel nulla del vuoto quantistico, questo campo è in continua  fluttuazione perché dal nulla si possono formare particelle e loro  antiparticelle (P. Dirac ha espresso equazioni) che esistono per brevissimo tempo perchè attraendosi  scompaiono annichilendosi e al loro posto rilasciano energia. La fisica della particelle distingue le particelle nel modello standard in quanti di materia fermioni dotati di massa e e quanti mediatori bosoni non dotati di massa. Ciò che è avvenuto al tempo del big bang , ove sussisteva il campo quantistico “inflatone”,  è che i fantastiliardi di scomposizioni e composizioni da un lato hanno fatto posto a “energia” da un altro lato  qualche particella non si è annichilita con la corrispondente antiparticella dando luogo a fermioni quindi alle forme di base della materia che poi ha dato luogo alle galassie… Per quanto riguarda l’energia rilasciata in grandissime quantità rispetto alle coppie di particelle riaccoppiatesi questa si è accumulata e possiamo ben pensare che a oggi può costituire quella “cosa” che è la maggior parte dell’ universo cioè energia oscura, la quale più è presente più tende a farsi largo spingendo i corpi celesti ad allontanarsi. Beh, questo è solo un pensiero ma tutta l’ energia che si riforma dall’ annichilimento di particelle e antiparticelle è  nello spazio che si sta ” gonfiando ” a velocità superiore della luce, all’infinito fin quando oltrepassano la soglia dell’ orizzonte degli eventi rispetto a altre galassie nemmeno la loro luce può ritornare perdendosi informazioni di una parte di universo rispetto a un’altra. Con la scoperta, grazie al telescopio Hubble, dell’ Espansione dell’universo e dell’energia oscura si può prevedere una probabile fine con l’allontanamento di tutte le galassie tra di loro per cui non ci può essere nessuna comunicazione e nemmeno la luce è visibile inghiottita ben oltre questo orizzonte”.

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