Taormina – “La città del centauro – scrive l’opinionista, Giovanni Emmi – sta attraversando un periodo di profonde trasformazioni nel panorama imprenditoriale e commerciale. Di recente, ha visto la chiusura di due locali storici, e, quasi contemporaneamente, l’apertura di brand internazionali come Luis Vuitton e Christian Dior. Questi eventi, apparentemente disgiunti, rivelano una tensione tra il mantenimento dell’identità storica di Taormina e la pressione della globalizzazione. Il brand turistico “Taormina”, consolidato nel tempo, rappresenta un patrimonio che va preservato. Tuttavia, preservare non significa immobilizzare. La crescente tendenza all’espansione delle grandi aziende pone delle sfide alle piccole realtà imprenditoriali. Queste ultime, pur essendo portatrici di valori storici e culturali, possono trovarsi in difficoltà nel contesto attuale se rimangono isolate. In questo scenario, le reti di imprese emergono come uno strumento giuridico e strategico fondamentale. Queste reti permettono a diverse imprese di collaborare, condividendo risorse e competenze, senza perdere la loro autonomia legale e operativa. L’aggregazione attraverso le reti può offrire numerosi vantaggi a partire dalla condivisione delle risorse fisiche, finanziarie e umane, ottimizzando i costi e migliorando l’efficienza. La formazione e la gestione del personale, con le reti di imprese, è più semplice e accessibile. Inoltre le reti di imprese consentono di accedere allo strumento della codatorialità, particolarmente prezioso nei periodi di alta stagione. Con le reti di imprese è possibile anche innovare la comunicazione delle aziende del territorio utilizzando i canali web e social in modo proficuo e interattivo con il pubblico, soprattutto quello estero. Un’operazione che consente di ottimizzare alcuni processi, recuperare efficienza e migliorare la reputazione, non solo aziendale, ma di tutto il contesto imprenditoriale. Ultimo, ma non meno importante, beneficio delle reti di impresa, la possibilità di accedere ad agevolazioni pubbliche preferenziali per manifestazioni e fiere, innovazione e digitalizzazione dell’attività. Grazie e a queste misure sarà possibile migliorare la capacità di analisi delle attività turistiche con strumenti quali la business intelligence e il controllo di gestione, tramite strumenti di intelligenza artificiale applicata. Probabilmente le reti di impresa non sono “la soluzione” a tutti i problemi della città, ma rappresentano certamente un’opzione strategica per Taormina. Per mantenere la propria identità in un contesto globalizzato, le piccole realtà devono considerare la possibilità di unirsi e collaborare. Questo non solo garantirà la loro sopravvivenza, ma potrebbe anche rafforzare l’identità unica di Taormina in un mondo sempre più omologato. In conclusione, Taormina si trova a un bivio. Le scelte imprenditoriali di oggi determineranno il suo futuro. E’ necessario più che mai trovare soluzioni che possano rappresentare la chiave per bilanciare la salvaguardia dell’identità storica con le esigenze di un mercato in continua evoluzione”.