Angela Failla al timone della seconda edizione del Caltagirone Short FilmFest

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Caltagirone – Angela Failla al timone della seconda edizione del Caltagirone Short FilmFest

“L’amore per il cinema – dice la bella e brava Failla – lo ha sempre avuto. Una passione nata da bambina e che si è piano piano trasformata in professione: giornalista prima, sceneggiatrice poi”. Lei è appunto di “sangue siculo e tempra vulcanica”, autrice del fortunato thriller Il Giocattolaio, e adesso di nuovo al timone della seconda edizione del Caltagirone Short Filmfest, la fortunata kermesse che premia cortometraggi e videoclip, con una sezione particolare dedicata al cinema siciliano.

Dopo il successo della prima edizione, come guarda alla seconda?

«Lo scorso anno il Caltagirone Short Filmfest ha registrato un numero di presenze altissimo, la gente ne ha parlato per mesi. È stato un successo. La seconda edizione, quindi, seguirà un po’ il format della prima. Verranno proiettati cortometraggi in concorso e fuori concorso, avremo una sezione cortometraggi nazionali/internazionali e una cortometraggi siciliani. Quest’anno abbiamo inoltre inserito la sezione videoclip musicali.»

Perché si è focalizzata sui cortometraggi invece che sui lungometraggi?

«Il Paese è saturo di festival, ma sono pochi quelli che realmente danno spazio ai giovani e alle piccole opere. In Italia abbiamo tantissimi talenti che spesso rimangono in sordina perché l’attenzione ricade sempre sul vip di turno. Io, invece, voglio dare voce proprio ai talenti. Quelli che solitamente sono un contorno, nel mio festival, invece, diventano protagonisti. E per questo i cortometraggi selezionati verranno non solo mostrati durante una delle giornate del festival, ma i corti vincitori saranno proiettati la sera davanti al pubblico, e i vincitori premiati sul palco.»

Una sezione speciale è poi dedicata alla Sicilia. 

«Esatto, e la scelta non è affatto casuale. La Sicilia ti dà tanto e ti toglie tanto. Spesso si è costretti ad andare via per lavoro, soprattutto se si vuole emergere in questo settore così difficile. E allora perché non valorizzare e premiare chi invece decide di omaggiare la propria terra? Ecco, questo è il mio omaggio alla mia bellissima isola e ai suoi abitanti.» 

Può anticiparci qualcosa sui lavori selezionati?

«La selezione non si è ancora conclusa, scade il 25 giugno per cui si possono ancora inviare le opere. Posso dire che sono arrivati centinaia di lavori da tutte le parti del mondo: Stati Uniti, Francia, Spagna, Italia, Iran, Turchia, Brasile, persino dall’Armenia e posso aggiungere che molti di questi lavori sono veramente dei piccoli gioiellini: ben confezionati e recitati magnificamente. Sarà difficile scegliere i vincitori.»

Finita questa avventura cosa l’aspetta?

«Beh, al momento sono focalizzata sulla kermesse, voglio fare bene e soddisfare le aspettative del pubblico. Sto scrivendo, insieme a un’altra sceneggiatrice Simona Ferruggia, un lungometraggio: “L’uomo dal turbante rosso” basato sul libro di Carlo Tedeschi per la regia di Clelia Parisi. Poi ho in ballo altre cose ma non posso anticipare nulla perché, anche se non sono napoletana, sono scaramantica. Ma ne sentirete parlare.»

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