Museo del terremoto “Belìce/EpiCentro” un’esperienza di storia recente da non perdere

0
397

Gibellina – Splendida esperienza al museo del terremoto “Belìce/EpiCentro” della Memora Viva
Uno spazio museale e di aggregazione che vale la pena di visitare anche per la gentilezza e preparazione di quanti operano nella struttura. Pubblichiamo un testo che spiega le motivazioni di questo importante iniziativa che si trova in una cittadina ormai simbolo dell’arte moderna.

“La Valle del Belìce nel corso degli anni è stata spesso conosciuta per i risultati negativi
che si sono susseguiti dopo le polemiche del post-terremoto del ’68.
Un territorio che ha patito tanto la ricostruzione e che, a ricostruzione avvenuta, ha dovuto
rivedere la sua posizione nei confronti di certi errori “imposti” dall’edificazione e dalla
pianificazione urbana.
Pochi sanno, però, che questo territorio, ancor prima dell’evento sismico fu un laboratorio
attivo di pratiche inerenti la lotta civile e la partecipazione.
La gente del Belìce, fu capace di lottare contro certe volontà mafiose e del latifondo
chiedendo la costruzione di dighe e infrastrutture minime per la sopravvivenza, in un
tempo in cui in Sicilia era presente un forte analfabetismo e certi beni, come la luce
elettrica, erano quasi un privilegio. Le rivendicazioni e le lotte popolari si intrecciano, così,
dopo il terremoto con le vicende della ricostruzione, con il malaffare e le sperimentazioni
urbanistiche, le utopie artistiche e la corruzione politica.
• Come nasce Belìce/EpiCentro della Memoria Viva
Una storia intensa, affascinante e forse poco conosciuta dagli stessi siciliani.
Il progetto “Le Terre che Tremarono – cultura dell’ospitalità e sviluppo del turismo
sostenibile nella Valle del Belìce”, ideato dalla cooperativa sociale CRESM (centro di
ricerche economiche e sociali per il meridione, Gibellina), CLAC (centro laboratorio arti
contemporanee, Palermo), Le Mat (Roma) ed ECO – culture e viaggi (Polizzi
Generosa), ha avuto come filo conduttore questa storia ed ha ottenuto il sostegno della
“Fondazione per il Sud”.
La strategia di lavoro impiegata, al fine di sviluppare e incentivare un turismo sostenibile e
comunitario della Valle del Belìce, si è mossa verso la creazione di incontri di mappatura

nei 16 comuni coinvolti che ruotano attorno al fiume Belìce (Salemi, Vita, Calatafimi-
Segesta, Gibellina, Santa Ninfa, Partanna, Castelvetrano, Salaparuta, Poggioreale, Santa

Margherita di Belìce, Montevago, Roccamena, Menfi, Sambuca di Sicilia), e con i
laboratori appositamente ideati come quello di scrittura creativa (con Carola Susani), di
teatro e narrazione (con Alberto Nicolino), di fotografia (con Antonia Giusino), di video (con
Rossella Schillaci), passando per altre azioni, come ad esempio, il “Corso di progettazione
di un sistema locale di turismo comunitario e di una impresa locale” e la creazione di uno
“Start Up cooperativa di servizi per il turismo”, fino a concludersi con l’idea di realizzazione
di un ‘Museo della Memoria Viva’ che potesse raccontare i due anni di progetto.
Successivamente, man mano che le azioni giungevano a conclusione e rivedendo gli esiti
prodotti, anche grazie alle positive sollecitazioni provenienti dalla popolazione del Belìce,
si è convenuti nella realizzazione di uno spazio che, sì avesse la funzione di conservare e
mostrare i risultati dei progetti, ma che avesse anche una fruizione partecipativa, in
continuo mutamento e che si potesse arricchire grazie ai contribuiti di tutti coloro che
avrebbero attraversato questo luogo e che rifiutasse l’impostazione tout court del museo
come luogo non interattivo, e quindi passivo, ma sempre più vicino all’idea dell’ecomuseo.
Tutto ciò ha generato nel 2011 la nascita di Belìce/EpiCentro della MEMORIA VIVA che
racconta diversi segmenti della storia, della memoria e della coscienza della Valle del
Belìce. Nel 2022 è stato ufficialmente istituito come spazio museale.
Dove si trova
É ospitato in una porzione del piano terreno della struttura del CRESM, ed è caratterizzato
da un percorso espositivo suggestivo ed esplorativo.

Il fruitore curioso potrà scegliere di considerarlo come punto di partenza per tracciare il
suo viaggio in questi luoghi e paesaggi attraversati dal tempo, dai movimenti popolari e
dagli eventi naturali.
Il progetto di allestimento tiene in considerazione come una determinata area territoriale
possa riacquistare un diverso interesse turistico e culturale mediante una operazione di
salvaguardia e di valorizzazione specie se messo in relazione con “la coscienza e la
memoria” dell’intero popolo belicino.
Il fruitore attraversando questo luogo potrà trovare informazioni, immagini, documenti e
testimonianze dirette di chi ha vissuto e continua a vivere questi luoghi; avrà la possibilità
di visionare l’archivio del Centro Studi e Ricerche per la Piena Occupazione, del Centro
Studi Valle del Belìce, del CRESM e del Centro Studi per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci
(le iniziative di pianificazione popolare, la nascita delle cooperative, etc).
Lo spazio si propone di divenire luogo sempre più vivo al fine di dare la possibilità ai nuovi
“viaggiatori” che arriveranno, ma anche e soprattutto ai cittadini di questa Valle, di
contribuire a renderlo tale con la partecipazione attiva attraverso le testimonianze materiali
o esperienze raccontate.
È suddiviso in sezioni: gli avvenimenti passati, presenti e futuri dell’area belicina:

  • Passaggio nel Belìce: marce, scosse naturali ed umane
  • Il pre-Sessantotto: dall’arrivo di Danilo Dolci in Sicilia alle prime mobilitazioni popolari.
  • Il Sessantotto: le prime scosse naturali, il freddo e la paura per la perdita della propria
    città e della propria identità.
  • Il post-Sessantotto: città distrutte, città ricostruite, città utopiche e l’incontro con l’arte e
    l’architettura contemporanea.
  • Passaggio delle coscienze: un ideale passaggio composto dai ritratti di uomini noti e
    meno noti che hanno permesso lo sviluppo di questa Valle.
  • Voci in movimento, la memoria o le memorie autobiografiche: il racconto dei fruitori dello
    spazio, esperienze condivise utili per la diffusione e la conservazione delle coscienze. Un
    video box permette di raccogliere le testimonianze volontarie dei cittadini che vivono in
    questa Valle o dei visitatori che transitano in questi territori.
  • Sala Video: scoprire la Valle del Belìce attraverso un’ampia selezione di video
    documentari e trasmissioni televisive.
  • Spazio didattico: pannelli integrativi didattici con informazioni per il viaggiatore.
    Belìce/Epicentro è si un spazio museale permanente con un suo preciso allestimento, ma
    è anche aperto ad iniziative che avranno l’intento di raccontare le diverse sfaccettature di
    questa Valle per permetterne una maggiore e migliore fruizione. É anche aperto alle
    collaborazione con altre realtà istituzionali e museali presenti nel territorio (nello specifico
    ha aderito alla Rete museale e naturale belicina) e anche a quelle realtà che vorranno
    attivare rapporti di scambi, confronti e di sperimentazione per educare al rispetto del
    patrimonio e alla valorizzazione delle nostre origini.
    La mission è proprio quella di sostenere e promuovere questa terra anche grazie alla
    presenza di artisti che vorranno transitare in questi luoghi, attraverso modalità di
    partecipazione attiva per rendere sempre più mutevole e cangiante questo spazio e
    proseguire verso un cambiamento responsabile.
    Belìce/EpiCentro lavora molto con le scuole del territorio e non solo portando avanti
    progetti didattici ed educativi diversificati per un pubblico scolastico e non solo, ma anche
    percorsi di visita all’interno dei luoghi della Valle del Belìce.
    Lo spazio è stato progettato tenendo in considerazione l’uso sostenibile dei materiali scelti
    per l’allestimento. Infatti il 70% dei materiali utilizzati sono ecosostenibili (ad esempio tutte
    le strutture espositive sono in legno o come il materiale di comunicazione e merchandising

in carta riciclata). Il rispetto del paesaggio e dell’ambiente deve partire dall’interno affinchè
si possa ipotizzare un’intensiva crescita di felicità e benessere”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here